Scaroni, il futuro di Pioli e la Serie A a 18 squadre: “Partite da ridurre”

Undici risultati positivi nelle ultime dodici gare disputate dal Milan, l’unci sconfitta è arrivata in Coppa Italia a San Siro contro l’Atalanta. E’ sicuramente un momento positivo per Pioli e i rossoneri che hanno confermato con il successo contro il Napoli a firma di Theo Hernandez nel posticipo della domenica sera di Serie A. Una vittoria importante perché consente alla squadra di tenere vicina la Juve – impegnata questa sera contro l’Udinese –  e a distanza l’Atalanta – che ha una partita da recuperare contro l’Inter a fine febbraio -. Proprio del momento del Milan, delle voci sul futuro di Pioli e di tanti altri argomenti ne ha parlato proprio Paolo Scaroni, presidente dei rossoneri, ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Rai Radio 1

Scaroni, tema nuovo stadio e Leao

Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha parlato prima di tutto del tema stadio: “Abbiamo comprato i terreni, abbiamo avuto una decisione favorevole preliminare da parte del comune di San Donato, abbiamo tutta una serie di passaggi che riguardano la regione e altri enti locali. Siamo ottimisti da questo punto di vista, anche se in Italia essere ottimisti sulla costruzione degli stadi è un compito piuttosto arduo. Ma abbiamo bisogno di avere un nuovo impianto per il club. Il sindaco di Milano ci ha chiesto di fare un ultimo tentativo per vedere se è possibile una ristrutturazione dello stadio di San Siro. Da questo punto di vista sono piuttosto negativo, tecnicamente è un tema difficile da affrontare. Ma ce lo chiede il sindaco e noi siamo rispettosi delle sue volontà”. 

Su Leao: “I gol che fa mi piacciono davvero tantissimo, ma se continuasse anche a fare assist come quello contro il Napoli a me va bene uguale”. E sul tema riforme del calcio italiano: “Vediamo due disallineamenti tra le istituzioni e gli interessi dei club. Il primo è tra la Lega nel suo insieme e la federazione. Noi della Lega Serie A che finanziamo l’intero gioco del calcio italiano abbiamo il 12% del potere all’interno della Federazione. Questa è un’anomalia, frutto della legge Melandri e crea un senso di frustazione. La nostra voce all’interno della Figc è bassa mentre dovrebbe essere fortissima, visto che paghiamo tutti i conti del calcio italiano” Poi… “Il secondo disallineamento è stato definito tra piccole e grandi squadre. In realtà noi club che giochiamo le competizioni internazionali lamentiamo le troppe partite. I calciatori giocano le coppe europee, le partite della nazionale, la Coppa Italia e il campionato. Tutto questo porta a un carico di gare che diventa insopportabile ed è causa di tanti infortuni“. Il presidente si è soffermato poi sul futuro di Pioli…

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